Lunghine

(ovvero storie grandicelle)


dovrei precisare che queste storie, che potrebbero essere comodamente raggruppate sotto l'esotico titolo “Les Deracinés”, sono state tutte scritte originariamente in inglese (perché all'epoca vivevo negli stati uniti), ma per vostra comodità, gli stralci inclusi in queste pagine sono stati (da me) tradotti in italiano. se le gradireste in sanskrito, fatemelo sapere, provvederò quanto prima e al meglio delle mie capacità (per il greco antico, invece, non sono ancora all'altezza e sareste pregati di attendere un po'). ci tengo inoltre a precisare che, per motivi di copyright nonchè di pubblicabilità, non includerò in queste pagine le mie novelle nella loro integrità, ma ne darò soltanto una presentazione seguita da qualche stralcio. se appetiscono, fatemi sapere. se non appetiscono, lasciate perdere e non mi scollate la zia.



occhi che vedono

André

Dalla borsetta estraggo le sigarette, il portasigarette che tengo per ricordare, gliene offro una. Piano fluisce dallo stato di sogno che l'avvolgeva, scivola la lunga scarna mano per ritirare la siga, non ignorando l'oggettino d'argento che porta incise ancora parole di dolore. Gliel'accendo. Ne accendo una anche per me. Si sta bene qui al sole, in questo tepore che invade le nostre superfici. Si sta bene qui seduti al sole a far niente. Il nostro silenzio viene bruscamente interrotto da un singhiozzare soffocato. [...]


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agosto

Barone

In the veins of Guillaume, comte de Neef, prince Courvoisier, duc de Cognac, runs French bloon from father's side, duc de Bourgogne, as well as Spanish and Scottish blood from his mother's side, princess Eugenia, daughter of Infante Gregorio di Navarra and Lady Deirdre Macintosh of Inverness. Still a young man of 45 years of age, Guillaume possesses an athletic build, regular long features, deep eyes, one could never see of what color they were, his hair light and fair, like ripe golden corn in July, almost candid (like mother), fluently touching and covering his ears, soft protruding lock on his wide forehead, a bit childish, frown underneath his bushy darker brows, his cheeks falsely round and scattered with a perennial 5-o'clock shadow.


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un bacio

Sour G-Rapes

L'acqua è nera e quieta, in un lento, ritmicamente lento e rilassante moto. Dietro noi la città insonne posseduta da luci brillanti e attività frenetiche. Tutti gli animali da festa, tutti i jet-setter e che altro affollati stipati ammassati pigiati tra club, bar, café o qualsiasi altro simil-festoso locale. Siamo molto soli, noi, i reclusi esiliati nel nostro piccolo ritrovo anti-sociale sulla sabbia. Una notte così quieta, troppo calma, soltanto una tenue brezza sommuove l'aria densa portando poco refrigerio ai volti accaldati. Seduti, silenzio.


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© 2000-2005 marina pianu  |  narrative  ::


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